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Educare: chi educa chi?
La vita è una grande avventura in cui esistono infinite possibilità per essere felici
Quanta perfezione c'è in noi: corpo, mente e spirito sono connessi
Poni la massima attenzione su ciò che vuoi che accada
Immaginare + Avere Idee Nuove = Pensiero divergente
Valorizza le tue potenzialità e vivrai felice
Smartphone & adolescenti:connessione o sconnessione?

A che età dare lo smartphone ai propri figli?

Che effetti ha questo strumento?

Quale ruolo degli adulti?

Non è facile per i genitori decidere quando acconsentire all’uso del smartphone: da una parte è ormai uno strumento che è sempre sottomano anche per gli adulti di riferimento, dall’altra sono diversi i rischi legati ad un suo uso inappropriato.

I giovani nati tra il 1997 e il 2012 (Generazione Z) secondo le più recenti statistiche, sono spesso collegati in rete grazie proprio allo smartphone: sono diventati parte integrante della vita degli adolescenti.

Tutte le nuove tecnologie sono diventate parte integrante della loro quotidianità, soprattutto in questi mesi dove la pandemia mondiale ha portato al ritiro in casa per diversi mesi senza la possibilità di avere un contatto fisico. E’ proprio grazie alle tecnologie che si è rimasti tutti connessi!

Le ragazze lo tengono sempre sott’occhio per chattare, stare sui social, guardare dei video; i ragazzi per guardare dei video e giocare a videogames con i loro amici.

Leggevo i dati dell’Osservatorio dell’adolescenza che testimoniano che il 63% dei 14-19enni dichiara di trascorrere ogni giorno dalle 3 alle 6 ore con questo strumento in mano.

Ma è importante ricordare che tutto ciò ha degli effetti sui nostri ragazzi e ragazze che è bene conoscere.

Mi sono capitate numerose consulenze di genitori preoccupati per i propri figli ormai dipendenti dai dispositivi: il rapporto con lo smartphone diventa malsano nel momento in cui si osservano sbalzi d’umore, isolamenti, perdita del controllo, ansia ed astenia.

Consiglio prima di tutto di osservare i propri figli facendo attenzione a come utilizzano in autonomia questi strumenti; un’attenzione particolare ai contenuti che a volte sono pochi idonei all’età e che non vengono da loro gestiti emotivamente.

Sono molti i ragazzi che hanno disturbi del sonno perché vanno a letto con il cellulare e si addormentano tardi lasciandolo acceso o sotto il cuscino. Di conseguenza, lo scarso rendimento scolastico, la difficoltà di attenzione, i dolori muscolari e l’abbassamento della vista.

Sono ormai diversi gli studi che dimostrano che, stare davanti allo schermo per troppe ore, potrebbe compromettere la capacità di apprendimento e di memoria e favorire la depressione.

Tutto questo porterebbe a dire che i cellulari e la tecnologia non sono educativi; in realtà sono del parere contrario!

Come ogni strumento vanno utilizzati con intelligenza ed equilibrio.

Penso che il ruolo educativo degli “adulti che educano” in questo caso sia fondamentale per innescare abitudini sane.

La tecnologia e soprattutto i cellulari permettono ai ragazzi di mantenere i contatti e rendere maggiormente solidi i legami che vivono. Permettono ai più timidi di uscire dall’isolamento e conoscere altre persone; permettono di conoscere più dati per lo studio e per approfondire le tematiche che più gli stanno a cuore. Nasce e si apprende anche un nuovo modo di comunicare di cui gli stessi ragazzi diventano esperti, a volte, più di noi adulti. Dunque no al divieto assoluto di questi dispositivi e sì all’uso consapevole degli smartphone.

I genitori insieme ai figli dovrebbero stabilire delle regole precise per il loro utilizzo in termini di tempo davanti agli schermi; divieto quando si va a letto e soprattutto gli adulti dovrebbero dare il buon esempio (mentre mangiate li usate?).

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